Alioli e Pogliani: due artisti per Brinzio

alioli-e-poglianiSabato 4 maggio alle ore 18:00, presso il Museo della Cultura Rurale Prealpina di Via Trieste 24, sarà inaugurata la mostra "Alioli e Pogliani: due artisti per Brinzio". 

L'ingresso è gratuito e la mostra sarà aperta fino a domenica 26 maggio con i seguenti orari:
Giovedì 21:00-23:00
Sabato 14:00-19:00
Domenica 10:00-12:00 / 15:00-19:00

Eventi serali:
Giovedì 9 maggio ore 21:00: serata su Mario Alioli 
Giovedì 23 maggio ore 21:00: serata su Luigi Pogliani

Per informazioni e visite guidate:
Tel. 0332 435714
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

foto alioli

Mario Alioli (9 maggio 1928 - 12 maggio 2011)
Artista di professione inizia a dipingere grazie all’incoraggiamento di una vecchia maestra che gli regalò dei colori a olio.
Non termina l’Accademia di Brera ma prende al Centro Italiano della Moda di Torino l’abilitazione per l’insegnamento.
Diventa così professore di arti applicate dal 1960 al 1975 nelle scuole di Varese, Busto, Saronno e Gallarate.
Alioli fonda nel 1985 la “galleria a cielo aperto” di Boarezzo, intitolata alla memoria dei grandi maestri del passato, Giuseppe Grandi e Odoardo Tabacchi. Profondamente legato al suo territorio ci ha regalato opere di straordinario impatto parlandoci di religione, vita contadina, metafisica dechirichiana e città per lui importanti come Assisi, Venezia, Boarezzo e la stessa Varese. Forte importanza nella sua vita personale e artistica hanno avuto i bambini spesso presenti nelle sue opere e protagonisti dei corsi estivi “Piccoli artisti in Vacanza” tenutisi nel borgo di Boarezzo.
Oltre alla pittura su tela si dedicò anche alla pittura murale, un esempio è l’affresco presente sulla Cappelletta di Brinzio, punto di ritrovo dei ciclisti con l’opera “I volti della leggenda”. Alioli si dedicò anche alla pirografia lasciandoci sorprendenti opere come il cavallo presente sulla porta d’ingresso della sua casa di Boarezzo e un presepe ligneo.

 

foto poglianiLuigi Pogliani (21 marzo 1943 - 10 agosto 2012)

Nel 1974 in vacanza con la famiglia in Val Antrona intaglia il primo pezzo di legno. Una testa d’uomo scolpita con un coltello da cucina e una battuta: “Maria, se va male posso fare lo scultore”.

Antennista in Svizzera, Luigi Pogliani, scopre la sua vocazione artistica solo con l’arrivo della pensione, nel 1997.

 

Inizialmente a distinguerlo è un tratto grezzo che dà vita a robuste figure strettamente legate alla ruralità del suo territorio e al suo paese, Brenta. Poi una sconvolgente modernità lo porta a sinuose e leggere forme.

In pochi anni Pogliani scopre la sua vocazione e riesce a crescere artisticamente.

 

La sua mente è in continuo fermento, nuovi progetti, nuovi stili, nuove materie da sperimentare con una predilezione per il legno e il profumo di segatura.

Le sue opere spaziano dal sacro al profano da temi legati alla natura e all’uomo a momenti della vita quotidiana.

Al paese di Brinzio Pogliani ha dato molto, era il 2003 quando, in occasione della festa “Brinzio in Cornice” regalò ai visitatori una performance di rara bellezza scolpendo da un tronco intero, scene di vita agreste. L’opera è stata poi donata al Comune di Brinzio ed ora esposta al Museo della Cultura Rurale Prealpina assieme ad altre sue opere a rappresentare il forte legame costruito negli anni.